lunedì 9 agosto 2010

Guida: Guasti negli HarDisk: come recuperare i dati e isolare i settori danneggiati del disco

L’HardDisk o disco rigido, nel contenere parti meccaniche e parti magnetiche, è uno dei dispositivi più sensibili del computer.
images - Copia

Si può danneggiare per le vibrazioni interne, i colpi, le variazioni brusche di tensione e le alte temperature.
Inizieremo con la configurazione del disco rigido, dal collegamento ai parametri del bios relazionati ad esso.
Gli attuali dischi Serial-ATA e Serial-ATA II non creano conflitti come i dischi Parallel ATA e IDE.
Il disco rigido è uno dei dispositivi interni più sensibili del pc.
In tutte le schede madri esistono due controller dei dischi, chiamati IDE1 e IDE2, alla quale si possono collegare fino a due unità ATA o ATAPI; dischi rigidi, unità cd, etc.
Le unità del tipo ATA o IDE si collegano allo stesso cavo piano ed è necessario distinguerli mediante il jumper che cada unità possiede nella parte posteriore o inferiore. Una delle unità deve avere il jumper nella posizione Master e l'altra, nella posizione Slave.
Alcune marche come Western Digital hanno due opzioni addizionali, chiamate Single e Master with slave presente, che si deve tener conto al momento di aggiungere un'altra unità se questa non è resettata.
Questi sono i distinti tipi di connettori utilizzati per le unità del pc. Da destra a sinistra:
un cavo arrotondato e l'altro piatto per Parallel ATA, uno per dischi Serial-ATA e l'ultimo per
unità SCSI.
Per esempio, se all'aggiunta di una nuova unità disco, non è resettata dal Bios setup(all'avvio del sistema), è molto probabile che siano mal configurati i jumper: se l'unità disco presente è configurato come Single, non ammetterà altre unità nello stesso canale o cavo IDE.
Dobbiamo controllare i jumper e collocarli come corrisponde. In questo caso, dobbiamo muovere il jumper dalla posizione Single alla Master with slave presente, nella nuova unità, mettere il jumper nella posizione Slave.
Questo è un errore comune che può farci perdere tanto tempo, anche se molto semplice da risolvere alle volte non si pensa che questo possa succedere. Con il rispetto al Bios setup, le cose si sono migliorate molto negli ultimi anni.
I dischi rigidi e le unità sono riconosciute e configurate automaticamente, per tanto, se un'unità disco non è riconosciuta dal setup, avremo problemi, a meno che sia un problema di connessione o configurazione dei jumper o meglio che i controller disco incorporati siano disabilitati. Un'altra possibilità è di inserire manualmente i dati del disco rigido scritto nell'etichetta (numero settori, testine, cilindri etc.) e controllare se funziona.
Molte volte davanti ad una logica difettosa o un problema Plug And Play della scheda madre, potremmo risolvere i conflitti in questo modo, almeno temporaneamente.
SECONDO LA QUANTITA' DI UNITA' CHE ABBIAMO NEL PC: DISCHI RIGIDI, UNITA' CD E DVD, POSSIAMO SCELGIERE LA CONFIGURAZIONE CHE DAREMO A CADA UNA:
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CONTROLLARE CAVI E CONFIGURAZIONE:
1° Nel caso di un'interfaccia Parallel ATA, per controllare il cablaggio dobbiamo togliere il connettore che va all'alimentatore (cavo Molex) e controllare la tensione dei cavi. Il disco rigido è uno dei componenti più rumorosi del sistema.
Se non sentiamo nessun suono, è probabile che non stia ricevendo la tensione adeguata.
Dobbiamo anche scollegare il cavo IDE che va alla scheda madre.
2° Se il disco è Serial-ATA, dobbiamo scollegarlo dallo spinotto SATA che va alla scheda madre e staccarlo dalla corrente. Se la scheda madre possiede più di un connettore di questo tipo, possiamo provarlo in un altro.
3° Nel caso dei dischi PATA, dobbiamo ricordare che supportano due dispositivi per cada porta, ragione per la quale una delle unità deve configurarsi come Master o come Slave. Per farlo, si deve osservare l'etichetta del disco e muovere il jumper utilizzando una pinzetta; dobbiamo anche verificare che connettori usiamo nel modo cable select.
4° Torniamo a collegare i cavi tenendo conto che il filo di colore(indica il pin 1) deve essere dal lato del connettore Molex dell'unità.
5° Dopo accendiamo il pc e proviamo la configurazione. Se riscontriamo problemi un'altra volta, dobbiamo entrare nel bios e configurare il disco rigido.
6° Scegliamo l'opzione automatica (Auto) e verifichiamo che lo riconosca correttamente. Se questo non succede, selezioniamo User e configuriamo il disco a mano, con i parametri che indica la sua etichetta. Salviamo la configurazione e ricominciamo.
 
PRECAUZIONI CON LE CONNESSIONI
Al collegare un dispositivo IDE, dobbiamo assicurarci che il cavo IDE sia fermamente connesso come il cavo d'energia elettrica sia calzato nella forma corretta. Inserito al contrario, si causeranno danni alle unità IDE o al controller della scheda madre.

SISTEMA DI ARCHIVIO
Il sistema di archivio è l'incaricato, in tutti i sistemi operativi, di organizzare la distribuzione dei files e directory in settori o blocchi di dati ordinatamente per, al salvare o leggere un file, il vincolo punti correttamente ai settori che questo file comprende.
La lista di questi vincoli si immagazzina nella tabella di assegnazione file, che è giustamente l'incaricata di mantenere il listato dei file e conoscere a che settore o cluster appartengono, immagazzinando altri dati rilevanti di cada uno di questi file, come il timestamp (data e ora di
creazione e ultima modifica), grandezza assegnata, grandezza occupata, attributi stabiliti, etc. Esistono dozzine di sistemi dei file, come per esempio: FAT12, FAT16, FAT32, NTFS, HPSF, CDFS, EXT2, EXT3, REISER, MSF, MINIX o JFS.
QUADRO COMPARATIVO TRA FAT E NTFS
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TABELLA ALLOCAZIONE FILES
Anche conosciuta come FAT (File Allocation Table), è la tabella allocazione impiegata da Microsoft dall' MS-DOS fino al Millennium Edition.
Questo sistema cadde in disuso per i suoi grandi svantaggi, la mancanza di sicurezza nell'accesso ai file e l'importante frammentazione che produce nei file immagazzinati.

IL PEGGIORE DI TUTTI I PROBLEMI
Esistono vari tipi di errore. Senz'altro, i più gravi sono relazionati con la parte matematica del disco. Gli errori di superficie possono permetterci di salvare le informazioni, quelle della scheda logica possono essere usati da un'altra; ma nel caso dei problemi meccanici, non c'è niente che si possa fare per recuperare i dati.

SETTORE D'INIZIO MAESTRO
Il settore d'inizio maestro o registro principale d'inizio (MBR, Master Boot Record) è un programma alloggiato nel primo settore del disco rigido (settore 1 della testina 0 del cilindro 0), necessario per che il disco possa contenere partizioni e sistema di avvio. Contiene il gestore
di inizio, la tabella delle partizioni e un piccolo registro che indica se l'unità è boottabile o no. Grazie a questi dati alloggiati lì, si può avviare il sistema operativo.

SETTORE D'INIZIO
E' lo spazio riservato per che tutta la partizione salvi i file di sistema. Nel caso dei sistemi MS-DOS o piattaforme Windows 9x, si trattava dei file io.sys e msdos.sys. Nei sistemi della famiglia Windows NT, il file in questione è l' ntldr o NT Loader.

FILE BOOT.INI
E' un file di testo che si alloggia nell'unità C:, è quello che da le indicazioni e opzioni d'inizio al boot manager o NT Loader. In esso si salva la lista dei sistemi operativi installati nel pc, in che controller dischi, unità fisica la sua funzione è quella di mostrare nello schermo, attraverso l' ntldr, un menù dal quale l'utente può scorgere con che sistema operativo avviare il pc, al momento dell'accensione del pc.
E' possibile anche specificare un sistema operativo per difetto tra quelli che sono presenti
nella lista e scegliere anche il tempo del menù per iniziare il sistema predeterminato come principale.
Tutti questi parametri possono essere configurati in Risorse del computer per poter ottenere così una tempo di avvio maggiore o minore per eleggere il sistema operativo.
TIPI DI PROBLEMI
I problemi che intaccano un disco rigido possono essere di tipo fisico, logici, elettronici o meccanici:
-ERRORI FISICI: sono i più gravi. Intaccano le superfici magnetiche dove si trovano i dati alloggiati.
Sono i problemi più complessi da risolvere e non sempre si possono recuperare i dati immagazzinati.
-ERRORI LOGICI: generalmente sono i più semplici da risolvere. Nel mercato esiste una grande quantità di soluzioni software per riparare questo tipo di problemi frequenti, relazionati alla struttura logica di queste unità.
Dentro gli errori fisici possiamo differenziare:
ERRORI MECCANICI: il braccio continua a graffiare i dischi.
ERRORI ELETTRONICI: la scheda dell'hardisk è rotta, si deve cambiarla con una uguale o sostituire il disco.
ERRORI FISICI
Questo problema si manifesta mediante i seguenti sintomi:
-RUMORI MECCANICI ALL'ACCENSIONE DEL PC
-RUMORI MECCANICI DURANTE LA CARICA DEL SISTEMA OPERATIVO
-RUMORI MECCANICI ALL'APERTURA DI CERTI FILES
-PROBLEMI PER ACCEDERE ALLA PARTIZIONE O AL FORMATTARE
-PERDITA PARZIALE O COMPLETA DEI DATI
-MARCATA LENTEZZA AL REALIZZARE LETTURE O SCRITTURE NELL'UNITA'
Quando alcuni di questi guasti si presentano, è da relazionare ad un problema di superfice del disco, anche se può doversi al braccio meccanico come al controller interno. In questi casi, per scartare le possibilità e isolare il problema, dobbiamo ricorrere a qualche software per analizzare la superficie. Alla fine, questo indicherà se ci sono settori difettosi e la quantità di problemi
sempre di questi settori.
Per il caso delle piattaforme Windows 9x, possiamo ricorrere allo ScanDisk in modo completo, per realizzare un'analisi alla struttura logica e dopo, alla superficie del disco. E' raccomandabile eseguire questa applicazione dal simbolo di sistema (modo DOS), premendo velocemente F8 all'avvio del pc.
Un'altra alternativa è accendere il pc con un disco d'inizio o eseguire da questo il comando scandisk. E' l'unico modo di farlo se si utilizza Windows ME perchè non ha metodi.
Questo modo di far andare lo scandisk accelera il processo delle analisi e non genera interruzioni. Sotto Windows, qualsiasi scrittura nel disco, anche la più minima, sforza lo scandisk ad iniziare il processo da zero. I programmi che lavorano in secondo piano, lo screensaver o lo stesso Windows, possono provocare delle analisi che saranno molto fastidiosi.
Nel caso delle piattaforme della famiglia Windows NT (NT, 2000, XP e 2003), esiste uno strumento chiamato chkdks. Compie praticamente la stessa funzione dello scandisk e si esegue anche ad una chiusura errata del pc. E' possibile eseguire questa applicazione da Windows, entrando in risorse del computer e facendo click destro sopra l'unità che desideriamo verificare.
Scegliamo l'ultima opzione del menù contestuale, Proprietà. Clicchiamo sopra Strumenti e poi dobbiamo premere su Scandisk e premere avvia. Sotto Windows XP esistono strumenti per riparare certi errori logici nelle unità disco e per amministrare le partizioni:
-Possiamo eseguire chkdsd anche dalla console di comando di Windows NT/2000/XP/2003, anche solo in modo lettura, dovuto al volume che è in uso e, se si trovano errori, non potranno essere riparati.
-Se eseguiamo chkdsk /F, usando l'opzione /F, chkdsk tenterà di correggere gli errori nella partizione ma, al prossimo riavvio.
Lo stesso se aggiungiamo una seconda opzione, /R, il comando completo sarà chkdsk /F /R e compie la funzione di cercare settori danneggiati e tentare il recupero delle informazioni riposte in questi, movendoli in un altro settore in buono stato.
ERRORI LOGICI
Sono sempre risolvibili, sempre e quando si faccia un mantenimento periodico alle unità disco. Con l'uso di scandisk, NDD o similari, almeno cada quindici giorni, basta per che i nostri dischi siano liberi da errori. E' raccomandabile che ad uno spegnimento non corretto del pc, si permetta di concludere il processo di detezione degli errori nelle unità, che apparirà automaticamente nel seguente riavvio del pc. La rilevanza di questi spegnimenti proviene da tagli di corrente o fluttuazioni nella tensione elettrica il quale intacca enormemente il computer, soprattutto i dischi rigidi.

TABELLA DELLE PARTIZIONI
La tabella delle partizioni è dentro l'MBR o Master Boot Record. E' composta da quattro registri di 16 byte cada uno, dove si stabilisce il tipo, grandezza, inizio, fine e stato di cada partizione.

PERCHE' L'USO DEL DOS
I programmi di riparazione dischi, sono intimamente legati al sistema operativo DOS. Sebbene è più arcaico e scomodo, DOS possiede una buona capacità di effettuare cambi di basso livello nell'hardware, e per questo è preferito per riparazioni dei dischi fra molte altre cose.

GLI STRUMENTI DI LAVORO
Adesso vedremo gli strumenti di Windows (NT o superiore) relazionati con i dischi rigidi perchè servirà anche per amministrare le partizioni e i volumi, anche per riparare errori logici.

AMMINISTRATORE DEI DISCHI
Diskpart è un comando che si utilizza per gestire le partizioni dalla console, mediante l'utilizzo dei comandi, e con opzioni per poter riparare i volumi del tipo RAID-5. Per semplificare di più l'amministratore volumi e partizioni, la famiglia NT di Windows include un'utilità
chiamata Amministratore dischi, utilizzabile in modo grafico. Si può eseguire da Start/ Esegui...scrivendo diskmgm.msc e invio.
Con questo strumento possiamo anche creare, eliminare, formattare e attivare le partizioni. Convertire dischi in dinamici e cambiare la lettera dell'unità o qualsiasi delle unità discho, CD, USB o Firewire installate nel pc. Le sue funzioni sono abbastanza limitate in comparazione con altre soluzioni software come Partition Magic, il quale permette la conversione di sistema di archiviazione, prove d'errori, cambio di grandezza, unione o divisione delle partizioni; tutto questo senza perdere i dati contenuti.

I COMANDI DI SALVATAGGIO
Quando Windows 2000, XP o 2003 non può avviarsi, ma durante il caricamento, appare un errore di lettura o scrittura del disco.
Ci sono vari comandi utili per risolvere i problemi logici, fisici o meglio, inconvenienti di boot. Questi strumenti sono accessibili unicamente dal CD del sistema operativo (Windows 2000, XP o 2003). Avviando il pc con il CD dell'installazione del sistema operativo, dobbiamo entrare nel modo Ripristino premendo il tasto R, nel momento che ci consulti come proseguire alla fine della prima fase di caricamento. Uscirà una console di comandi che ci permetterà di risolvere gli errori di boot in situazioni di emergenza.
Scrivendo HELP, appare la lista di comandi che si possono usare tramite questa console.
I quattro comandi che ci saranno di utilità in questo caso sono: chkdsk, fixboot, fixmbr, bootcfg. Dopo questi, possiamo scrivere anche /?, per esempio, bootcfg /? per avere più aiuto.

PROBLEMI NEL SETTORE DI BOOT: FIXBOOT
Comando per riscrivere il settore d'inizio dell'unità specificata. Per esempio, fixboot D: rigenera il settore di boot dell'unità D:
Se non si specifica nessuna unità, fixboot ristabilirà il settore d'inizio dell'unità avviata.

FIXMBR, PER PROBLEMI DELL'MBR
Ripara il settore di avvio maestro dell'unità fisica che si specifichi. Per fare una lista delle unità fisiche disponibili si può utilizzare il comando map. Questo darà una lista delle unità nella seguenta forma:
\Device\HardDisk0
\Device\HardDisk1
\Device\HardDisk2
Dopo si specifica il dispositivo desiderato dopo il comando fixmbr, come nel seguente esempio:
fixmbr \Device\HardDisk1
Nel caso non si specifichi nessun dispositivo, il comando riparerà il settore d'inizio dell'unità fisica attuale.

PROBLEMI NELL'INFORMAZIONE D'AVVIO: BOOTCFG
Ricostruisce l'informazione relazionata con l'avvio dei sistemi operativi installati nel pc, generando nuovamente il file boot.ini.
Per forzare la ricostruzione di questo file, si devono segire questi passi:
1-Generare una copia di sicurezza delle informazioni di boot attuali:
bootcfg /copy
2-Realizzare un analisi ai sistemi operativi installati nel pc e farne una lista:
bootcfg /scan
3-Forzare la ricostruzione del file boot.ini, con l'informazione ricavata:
bootcfg /rebuild
Per avere il recuper di sistema sotto mano e non dover sempre avviare dal cd d'installazione del sistema operativo, seguiamo
questi passi dentro il file boot.ini.

INSTALLARE IL RIPRISTINO NEL DISCO:
1° Con il nostro cd di installazione di Windows XP inserito nel cdrom dirigersi al menù Start, esegui...
2° Scriviamo D:\i386\winnt32.exe/cmdcons (supponendo che D: sia l'unita cdrom)
3° Uscirà un nuovo messaggio, dove ci domanderà se desideriamo installare un ripristino di sistema. Confermiamo.

RIPRISTINO DI SISTEMI OPERATIVI VECCHI
Anche se gli utenti che utilizzano sistemi operativi come Windows 95, 98, ME o MS-DOS sono sempre meno, è necessario almeno conoscere i comandi che ci possono essere utili in caso di necessità.

RIPRISTINARE L'MBR
Fdisk, il comando per amministrare le partizioni, in più si utilizza per ricostruire il registro di avvio maestro, aggiungendo un modificatore.
Al non poter avviarsi dalla unità fissa, sarà necessario farlo da un disco di ripristino di Windows 98. Si raccomanda uno di questi perchè supporta il FAT16 e il FAT32, ma con un NTFS non verrà riconosciuto.
Una volta avviato il sistema dal dischetto, scriviamo il comando:
fdisk /mbr
La quale dopo un istante, avrà rigenerato l'MBR.

RIGENERARE I FILES DI SISTEMA
Nei sistemi come il DOS o Windows 9x, il comando per sovvrascrivere i files di sistema con copie nuove è il sys. In questo dobbiamo specificare l'unità d'origine (che contiene i files di sistema) e l'unità di destino (alla quale vogliamo ristabilire questi files). Per esempio, in questo caso lo faremo dall'unita floppy al disco rigido C:
sys a: c:
Comando che forza la scrittura dei files di avvio (io.sys e msdos.sys) più l'interprete dei comandi command.com.

PROBLEMI NEI DISCHI RIGIDI E LE SUE SOLUZIONI
Adesso esamineremo alcuni dei problemi più frequenti che si presentano e la soluzione che possiamo trovare per casa caso.

IL DISCO FA UN RUMORE MECCANICO INTERMITTENTE E NON VIENE RICONOSCIUTO
Questo problema generalmente si presenta all'avvio del pc ma, anche durante una sessione di lavoro.
Il rumore proviene dal braccio che contiene le testine di lettura/scrittura e l'origine è dovuta a che possono essere entrate particelle di polvere e si possono essere depositate sopra la superficie.
Braccio semovibile con testine di lettura/scrittura, la parte più sensibile dell'unità disco.

IL BIOS SETUP NON RICONOSCE IL DISCO
Può doversi a vari aspetti:
-CONFIGURAZIONE DEI JUMPER E COLLEGAMENTI: molti guasti relazionati alla rilevazione dei dischi possono venire da un errore umano, nella connessione errata dei jumper o cavi.
-COMPATIBILITA': per esempio, se tentiamo di installare un disco rigido attuale, di capacità superiori a 40GB, certe schede madri vecchie, non riconosceranno l'unità, o la riconosceranno con la capacità ridotta. La soluzione si potrebbe trovare nel BIOS, ridurre la capacità del disco
per mezzo di un jumper che tutte le unità possiedono, chiamato "Limit capacity to 32GB".
-CONTROLLER DEL DISCO: dobbiamo assicurarci anche che i controller dei dischi sono abilitati nel BIOS Setup, dentro la sezione Integrated Periphericals. Se i controller sono attivati, è probabile che il disco o controller siano guasti. In questo caso non è necessario cambiare la
scheda madre perchè si può aggiungere una scheda controller dischi e disabilitare quella incorporata nella scheda madre.Scheda controller PCI per dischi Serial-ATA; in caso il controller della scheda madre sia danneggiato, si può rimpiazzarlo con questa.

IL POST INFORMA SU UN ERRORE DEL DISCO RIGIDO
Può doversi ad un problema di rilevazione. Controllare le connessioni, la disposizione dei jumper e la configurazione nel Bios, effettuando un rilevamento automatico delle unità installate. Un'altra possibilità è che il controller del disco o la stessa unità sia da danneggiata.

IL BIOS SETUP RICONOSCE PARZIALMENTE LA CAPACITA' DEL DISCO
Questo tipo di problema si deve alle limitazioni del BIOS, che si possono risolvere aggiornando il firmware della scheda madre.
In altri casi, si deve al controller del disco obsoleto. Ma nella maggior parte dei casi questo problema è risolvibile con l'uso di applicazioni del tipo EZ-BIOS. Si tratta di un BIOS virtuale che realizza il processo di bootstrap, detettando la capacità completa dell'unità e amministrando la stessa. Questi strumenti si possono scaricare dal sito del produttore del disco rigido, gratis.
Tutti si installano in maniera similare e, cada produttore ha la sua propria applicazione, essendo incompatibile con unità di altre marche.
In questi casi, non si deve attivare il jumper che limita la capacità a 32GB.
Vediamo, per esempio, come si installa uno di questi strumenti, il DiscWizard di Seagate, per poter installare dischi attuali di grande
capacità in pc che non sono di ultima generazione.

INSTALLARE DISCHI ATTUALI IN PC VECCHI:
1° Scaricare DiscWizard per DOS nel sito Seagate. Eseguire l'installazione, che creerà un dischetto avviabile.
2° Entrare nel BIOS Setup e configurare il nostro disco rigido come None o Not Installed. Salvare i cambi e uscire.
3° Avviare il pc dal dischetto
4° Entrare nell'opzione Utilities
5° Entrare nell'opzione Set Hard Drive Size.
6° In una nuova finestra, uscirà la quantità reale dei settori del disco rigido e la capacità che il BIOS può riconoscere.
Questo inganna il BIOS facendole credere che il disco è di minor capacità. Accettiamo questi valori e riavviamo.
7° Entriamo nuovamente nel BIOS Setup e configuriamo il nostro disco come Auto, per che sia detettato automaticamente.
Salvare i cambi ed uscire.
Adesso possiamo partizionare, formattare e installare sistemi operativi di piattaforme Windows 9x, approfittando la capacità massima del disco. Non è necessario utilizzare DiscWizard o software similare quando si installano sistemi operativi con supporto per DDO (Dynamic Drive Overlay), come Windows 2000, XP e alcune distribuzioni di GNU/Linux. Queste piattaforme ignorano i parametri detettati dal BIOS e detettano le unità disco a parte, evitando problemi di limitazioni nelle capacità.
Ci sono altri programmi per installare dischi con la loro massima capacità. Si possono scaricare gratuitamente per averli sotto mano.
I siti vari sono: MAXTOR, SEAGATE, SAMSUNG. Non ho messo i link perchè cambiano sempre e questi non funzionerebbero più.
Basta cercare tramite un motore di ricerca. Queste utilità non solamente compiono questo compito vitale ma offrono anche funzioni come:
-RINFORZARE/RIGENERARE L'MBR
-FORMATTAZIONE A BASSO LIVELLO
-CANCELLAZIONE GENERALE DELLE UNITA'
-DIAGNOSTICA FISICA
-MANIPOLAZIONE E COPIA DELLE PARTIZIONI
-FORMATTAZIONE DELLE PARTIZIONI CREATE
FORMATTAZIONE A BASSO LIVELLO
A differenza del convenzionale processo di formattazione logico, scrive cada bit del disco rigido con uno zero, eliminando così, qualsiasi files, partizioni, settori d'avvio e MBR esistenti. Non è raccomandabile abusare di questo ricorso, è solo conveniente farlo per tentare di recuperare settori danneggiati del disco rigido.
DISCHI SCSI
I dischi SCSI sono unità disco rigido che usano un'interfaccia distinta a PATA e SATA. La sua velocità è altissima, il suo svantaggio è l'alto costo in dischi e controller, che rare volte si trovano integrati nella scheda madre.
RAID
La sua sigla proviene da Redundant Array Of Independent Disks. Si utilizzano per due possibili scopi, sicurezza e velocità.
Ci sono vari tipi di configurazioni, essendo il RAID 1, 0+1, 5 e 10 i più comunemente usati.

FDISK RICONOSCE PARZIALMENTE LA CAPACITA' DEL DISCO
A volte questo succede dato le limitazioni del sistema operativo. Per esempio, il comando fdisk per particolari dischi, incluso in Windows 95, aveva una limitazione che non permetteva di creare partizioni maggiori di 32 GB. Nel caso dell'fdisk di Windows 98, questa limitazione succede ai 64 GB. Nel caso di Windows ME, l'fdisk impone un limite ai 512 GB. Si raccomanda di utilizzare il
partizionatore diskpart incluso in Windows 2000 o superiori. Si può usare anche qualche strumento specializzato in creazione e amministrazione delle partizioni come Partition Magic o GDisk.
ERRORE NEL FORMATTARE IL DISCO RIGIDO
Se durante il processo di cancellazione di una partizione appaiono delle legende con il messaggio in cui sta tentando di recuperare le unità d'assegnazione o meglio la cancellazione si ferma, si tratta dei settori fisici dell'unità danneggiati.
Si raccomanda in questi casi di usare il software che ha ogni produttore per realizzare i controlli e formattazione a basso livello.
Si deve effettuare un Low Level Format, anche chiamato Zero Full Drive, per pulire e ristabilire i clusters danneggiati del disco rigido, con la seguente perdita totale delle informazioni. Se nell'unità esistono altre partizioni con informazioni importanti, si deve realizzare una copia di sicurezza perché con questa formattazione si perderanno anche le partizioni.
Entrando nel menù Utilities negli strumenti MaxBlast, disponiamo di utili funzioni per i dischi di marca Maxtor.
Nel seguente passo, ci viene notificato che tutte le informazioni del disco saranno eliminato definitivamente.
Una volta confermata l'avvertenza, comincia il processo di formattazione a basso livello.

IL DISCO RIGIDO NON PUO' AVVIARSI
E' un problema molto comune e può generarsi per diversi fattori, dai problemi di configurazione nel BIOS ai problemi logici nel disco.
BIOS Setup: dobbiamo controllare la configurazione dei seguenti parametri del bios setup:
-Sequenza d'avvio: assicurarsi che il disco rigido sia incluso tra i dispositivi di avvio. Per scartare questi tipi d'errori, configurare l'opzione di Boot from other devices in Enabled.
-Disco rigido mal rilevato o con i parametri definiti dall'utente in forma errata: per risolvere, forzare la rilevazione delle unità disco rigido.
-Batteria bassa: i dati del BIOS, immagazzinati nella memoria CMOS RAM, possono perdersi o modificarsi se la batteria della scheda madre si sta esaurendo. I parametri CHS o LBA del disco possono essersi modificati e il disco rigido nel tentare l'avvio, cerca il settore di boot in una
posizione sbagliata. Misurare il valore di tensione della batteria e procedere alla sua sostituzione se è scarica. Supponendo che il BIOS riconosce correttamente il disco ed è incluso dentro la sequenza d'avvio, continuare con queste considerazioni.
Iniziare con un disco d'avvio che supporti il sistema di archiviazione con la quale fu formattata la partizione che non può avviarsi (sia FAT32 o NTFS), per controllare se il disco contiene i dati e ha perso solamente l'informazione logica necessaria per avviarsi, o se direttamente non si
avvia perchè ha perso tutta l'informazione contenuta.
Se l'unità possiede i dati intatti, procedere con questi passi:
-PARTIZIONE ATTIVA: tutto il disco rigido non può avviarsi se non ha una partizione marcata come attiva. In questo caso dobbiamo utilizzare qualche software per maneggiare partizioni, come fdisk, partdisk o meglio, software specifico per partizioni come Partition Magic.
-REGISTRO DI AVVIO MASTER: può essere che questo settore del disco si sia perso o modificato. E' facilmente risolvibile, con diversi strumenti:
fdisk /mbr (disco avvio di Windows 9x)
fixmbr (console di ripristino del cdrom di Windows 2000/XP)
Dischi con utilities dei produttori
-SETTORE D'AVVIO: può essersi perso o essere corrotto. In ambo i casi dobbiamo ristabilirlo mediante i metodi interiormente descritti:
Comando sys, incluso nel disco d'avvio delle piattaforme Windows 9x
Eseguendo il comando fixboot dalle console di recupero di Windows 2000/XP
In caso che il disco non possieda dati, partizioni o formattazioni, dovuto a una variazione di tensione, virus o difetto nell'unità, dobbiamo utilizzare qualche strumento per recuperare le partizioni, come Norton Disk Doctor, con il parametro rebuild:ndd /rebuild
Questo strumento è incluso nei pacchetti Norton Utilities e Norton System Works. Si può anche impiegare qualche utilità specifica per recuperare dati cancellati, come RecoveryExpert o EasyRecovery, Ontrack.
Può essere anche che la partizione sia corrotta o il sistema di archiviazione a sofferto variazioni. Verificare i seguenti aspetti:
-ALIMENTATORE IN BUONO STATO
-OVERCLOCKING AL PROCESSORE O ALLA MEMORIA RAM
-MODULO DI MEMORIA RAM DIFETTOSO

CLUSTER
Un cluster o unità di assegnazione è un gruppo di settori (da 512 byte cada uno) che formano un gruppo di grandezza che variano dipendendo dalla capacità totale del disco. Dal FAT16 all'NTFS hanno diminuito di grandezza i cluster nella struttura logica, per approfittare in maniera
ottima l'uso dei dischi rigidi.

NTFS
Sviluppato per il suo utilizzo nel sistema operativo Windows NT, l'NTFS è il sistema di archiviazione più usato attualmente. Permette l'uso di files molto grandi e può amministrare partizioni molto grandi. E' nato con Windows NT 3.5 e si utilizza in sistemi come Windows 2000, XP e 2003. E' incompatibile con gli altri sistemi di archiviazione Microsoft.

FAT32
Sistema di archiviazione creato da Microsoft per rimpiazzare l'anteriore FAT16 e le sue limitazioni, come la grandezza massima di partizione 2GB.
Si introdusse con l'uscita di Windows 95 OSR2, nell'anno 1997 e viene ancora utilizzato nelle versioni più moderne di Windows 9x come Millennium Edition.

IL SISTEMA OPERATIVO NON SI AVVIA E MOSTRA UN ERRORE DEL DISCO
Ci potrebbe essere un settore difettoso nell'unità o problemi nel disco. Eseguire Norton Disk Doctor per conoscere la quantità dei settori danneggiati. Non è raccomandabile utilizzare unità con vari settori difettosi perchè potrebbe condurre alla perdita completa dei dati in questione di tempo. Si consiglia il salvataggio delle informazioni e la sostituzione dell'unità.

IL DISCO INFORMA CHE NON HA PIU' SPAZIO LIBERO, MA IN REALTA' C'E' SPAZIO
Difetto tipico che si risolve semplicemente eseguendo ScanDisk o chkdsk per correggerlo.
HO INSTALLATO UN DISCO RIGIDO NUOVO, APPENA COMPRATO, MA WINDOWS XP NON LO RILEVA
In realtà dobbiamo assicurarci se ha rilevato la nuova unità, entrando nel pannello di controllo, sistema, hardware, amministratore dispositivi, unità disco. Se la nuova unità figura nella lista ma non figura nelle risorse del computer, è dovuto che essendo nuovo, non possiede partizioni. Può essere creata entrando nell'amministrazione dischi, avvio, esegui e scrivere diskmgmt.msc e invio.
E appariranno le liste delle unità fisiche. Dobbiamo fare un click destro nell'unità fisica che abbiamo appena installato e selezionare la funzione Abilitare del menù per accedere al programma. Una volta abilitata l'unità, possiamo creare le partizioni e formattarle.

PROBLEMI RELAZIONATI CON LA CAPACITA'
L'ampiamente utilizzato metodo CHS (Cylinder/Head/Sector) per accedere ad una posizione specifica in un unità disco, si è impiegata per anni. Questo sistema trova un dato immagazzinato nel disco rigido grazie la conoscenza della sua posizione mediante la tabella di assegnazione files (in forma logica) per accedere a cada cilindro, testina, e settore fisico dove sono posizionati i dati ai quali vogliamo accedere. In molte occasioni, i dischi rigidi moderni non sono rilevati in pc vecchi, o meglio, sono rilevati però la loro capacità è ridotta. Queste sono limitazioni imposte per incompatibilità tra le unità disco e il BIOS. Ci sono certe barriere o limitazioni che si sono risolte grazie a nuovi metodi di organizzazione della struttura logica.
Una delle limitazioni più popolari e problematiche che hanno avuto i dischi rigidi, fu la famosa barriera dei 504 MB, anche se prima ci furono altri di minor capacità. Questa limitazione imposta dal BIOS dei vecchi pc si doveva all'interfaccia d'accesso al disco che il proprio BIOS possedeva, conosciuta come Int13h, o Interrupt 13.
Al principio degli anni 90, il BIOS impiegava questo metodo per accedere al disco, sia per realizzare le letture che le scritture e la formattazione. La limitazione che imponeva la Int13, radicava nella disposizione di 20bit per amministrare geometria delle unità:
10bit per la quantità dei cilindri. 2 10 = 1024 cilindri
4bit per la quantità di testine. 2 4 = 16 testine
6bit per la quantità dei settori. 2 6= 63 settori (il settore 0 non si conta)
Quindi, 1024 x 16 x 63 = 1.032.192 settori.
Cada settore possiede 512 byte, quindi:
1.032.192 x 512 byte = 528.482.304 byte
Che all'essere diviso per 1024 byte, il risultato si esprime in MB: 504 MB. Limite che avevano i BIOS delle schede madri 386 o 486.
Dopo, s'implementò l'Extended CHS o Large Mode, che offriva 24 bit per la gometria del disco rigido. Aggiungendo 4 bit in più per la quantità massima di testine.
Si è arrivati a superare questo limite raggiungendone uno nuovo, inserito in 8 GB. Limite che appariva nel BIOS della scheda madre 486 o Pentium base.
Etichetta di un disco rigido dove si indica la capacità, la quantità dei settori LBA e la configurazione dei jumper.
Di forma similare al Large Mode, opera il metodo LBA (Logical Block Addressing), un sistema di traduzione dei settori del classico metodo CHS in uno nuovo, nel quale i settori sono numerati.
Quando il modo LBA è abilitato nel BIOS, si attiva questa traduzione nel quale i settori sono assegnati come 1,2,3,4...fino all'ultimo disponibile nell'unità disco.
Un'altra famosa limitazione di capacità appare nei 32 GB, vediamo la seguente tabella con i valori supportati dal BIOS e l'unità disco e i valori massimi che hanno in comune:

VALORI GENERALMENTE SUPPORTATI DAL BIOS:
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Dipendendo dal caso, può bastare un aggiornamento del BIOS. Nel caso non ci siano aggiornamenti del firmware disponibili per il modello della scheda madre che necessitiamo modernizzare, la soluzione sarà rinnovare l'hardware. Un'altra limitazione nella capacità
relativamente attuale, non è imposta dal bios, ma bensì dal controller disco ATA-5 o anteriori. Ricordiamo che lo standard ATA-5 è anche conosciuto come Ultra-ATA 66 o Ultra-DMA 66. Fino a questo tipo di controllers, si poteva dirigere i settori fino a una capacità massima di 128 GB. In caso di installare un disco rigido e, per esempio, 160 GB o più grande in una scheda madre con controller Ultra-DMA 66 o anteriore, questo verrà limitato a 128 GB.
La soluzione non la troveremo aggiornando il bios ma, cambiando il controller del disco, annullando quello incluso nella scheda madre, per uno PCI con la norma Ultra-ATA 100 o 133.
A partire dalla specificazione Ultra ATA 100, si destinarono 48 bit addizionali ai 28 esistenti per direzionare i settori (di 512 byte).
Quindi, la capacità massima si estende fino a 36.028 billioni di TB (terabyte o 1024 GB).

TESTINE
si riferisce alla quantità di testine di lettura/scrittura con la quale conta il disco rigido. Il numero di testine è uguale al numero di facce perchè c'è solo una testina per cada faccia di cada disco. Queste testine levitano a solo tre nanometri sopra la superficie dal disco, grazie ad un effetto "cuscinetto d'aria", prodotto per la grande velocità di giro dei piatti.

SETTORE
E' l'unità dove si dividono le piste. Cada settore ha una misura fissa di 512 byte. Qualche tempo fa, si utilizzava un numero fisso di settori per pista; attualmente la quantità di settori per pista varia, d'accordo con la prossimità delle piste; questo metodo è conosciuto come ZBR (Zero Bit Recording).

CILINDRO
Congiunto di piste allineate in cada una delle facce dei piatti che formano un disco rigido. E' uno dei tra parametri essenziali del sistema CHS, per trovare un determinato blocco di dati. Il numero di cilindri di un disco è lo stesso di quelle delle piste.

LBA
La tecnologia LBA (Logical Block Addressing), sostituì la vecchia tecnologia CHS Cilindro/Testina/Settore) e l'Extended CHS o Large Mode, rompendo i limiti di capacità che questi metodi imponevano nelle unità disco. Al giorno d'oggi, i blocchi LBA possono avere una grandezza di 512 o 1024 byte.

SMART E IL RENDIMENTO
Anche se SMART riduce un po il rendimento del disco rigido, che può disturbare certi utenti, è consigliabile lasciarlo attivato per sapere lo
stato del disco. L'impatto nel rendimento è minimo, e appena percepibile.

PIN PIEGATI
Se colleghiamo un cavo IDE al rovescio, probabilmente piegheremo i pin. In questo caso, possiamo prendere una pinza per i peli per rimetterli dolcemente nella sua posizione originale: se qualcuno di questi si spezza, possiamo seguire usando il connettore normalmente.

DIAGNOSTICA DEI DISCHI MEDIANTE LA TECNOLOGIA
SMART significa Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology. Se i valori del disco rigido variano drasticamente in un lasso di tempo, il disco può predire che, quando il valore massimo tollerabile di un parametro sarà superato, il disco cesserà di funzionare.
SMAT funziona solo se il BIOS e l'unità supportano questa tecnologia e se è abilitata.
Il POST ci notifica unicamente quando un parametro critico ha raggiunto un valore a rischio e mostra una legenda per effettuare una copia di salvataggio dei dati e l'unità si sostituita prima possibile.
Per saperne di più sopra lo stato dei parametri SMART, ci sono applicazioni dedicate come AIDA32, Everest o HDD Life, per menzionarne alcuni. I parametri che SMART tiene conto per realizzare l'autodiagnosi sono, per nominarne alcuni, la temperatura, la quantità di settori
danneggiati e quelli che devono essere riassegnati, tasso d'errore di lettura e scrittura, quantità di ore di funzionamento, errori di ricerca etc.
Controllando periodicamente questi valori, o controllarli prima di un guasto o sospetto che il disco stà avendo dei problemi, ci aiuterà a conoscere meglio l'integrità dell'unità e così mantenere i nostri dati in un luogo sicuro.
Problema molto comunque relazionato con il disco rigido, applicare l'ordine di questo diagramma per arrivare alla soluzione del guasto.
Quando il disco rigido non è rilevato dal BIOS, si consiglia di seguire questi semplici passi.
In questo caso, il disco rigido è rilevato, ma non in forma completa. Mediante questo procedimento, si arriva alla soluzione.
fonte: Baab

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